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Vivere la Maratonina (episodi 5 e 6)

Il Meschio Vittorio Veneto


Buongiorno Web Runners!..

Come ogni sabato eccoci con il nuovo episodio di Vivere la Maratonina, la rubrica che ci racconta il percorso della 7a Maratonina della Vittoria – 15 Marzo 2020

Se avete perso gli episodi precenti li trovate raccolti (due a due) ne lnostro blog, alla categoria Vivere la Maratonina.

La scorsa settimana ci siamo lasciati nel mondo incantato di Sarmede, tra arte, paesaggi e murales ? ma ora è il momento di lasciarci alle spalle la fantasia e continuare a correre!..

Tra poco passerete davanti alla Chiesetta della Santissima Trinità.


La fondazione di questa cappella risale all’VIII-IX secolo, in un’epoca in cui questo territorio era sotto il dominio dei longobardi.
Detta anche chiesa della Mattarella (per il nome dell’antico proprietario dei terreni su cui sorse) o Capella Campestris, questa chiesa è all’origine del nome di Cappella Maggiore. Negli anni 2000 ha beneficiato di un importante restauro conservativo, che l’ha riportata all’antico splendore.

Lasciata la storia alle spalle, il percorso svolta a nord ed inizia il 15 Marzo 2020.

Siamo giunti al 13°km, state correndo in mezzo alla campagna trevigiana, non ci sono autisti nervosi a distrarvi e avete tutta la pace della natura intorno a voi che vi permette di mantenere la concentrazione.

Le stradine di campagna che percorrete fino al 16°km sono il posto giusto per fare un check up del corpo e delle energie a disposizione: le gambe fluiscono nel loro movimento ritmico in accordo con il respiro, le caviglie continuano a spingere, la mente è rilassata..

Al 16°km inizia il tratto più bello e caratteristico della Maratonina!

Si imbocca la pista ciclabile che da San Giacomo di Veglia porta su, in centro a Vittorio Veneto. E’ la parte finale del percorso che segue il fiume Meschio.

Curiosità: Il Meschio nasce in una conca sotto le pendici del Col Visentin, all’interno del comune di Vittorio Veneto. Sul Meschio è sorto il centro storico di Serravalle, in età medievale rinomato per la produzione armaiola che utilizzava le acque del fiume per la tempra delle lame.
In epoca contemporanea, ha fornito forza motrice alle numerose piccole industrie della lana e della seta che sono sorte lungo il suo corso e le cui strutture caratterizzano tuttora il paesaggio.

La pendenza è leggermente positiva, inizia a farsi sentire, ma davanti a voi un panorama incantevole apre il cuore e toglie, anche se leggermente, la fatica: i monti che alla partenza vedevate alla vostra sinistra ora si stagliano proprio davanti ai vostri occhi.

Fino al 20°km, il Fiume sarà il vostro alleato e compagno di viaggio, molto probabilmente incontrerete anche qualche airone cenerino, ormai abituato ad osservare i runners lungo questo tratto.

Arrivare al 20°km non sarò facile, ma poi.. per chi sarà ancora lucido..
Lo scoprirete nella prossima puntata!

Manca pochissimo ragazzi, sabato prossimo ultimo episodio di Vivere la Maratonina.

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