UNA CORSA LEGGERA – capitolo 5

Al bar beviamo un caffè e racconto a Fiorenza la mia accurata ricerca per la forma fisica e la passione per la corsa, lei mi ascolta ma i suoi occhi sono attenti a una locandina appesa al banco del bar “Mostra Internazionale d’Illustrazione per l’Infanzia“. Fiorenza mi dice: «Dimentica la corsa per un momento e accompagnami a vedere la mostra, è qui al palazzo di fronte, vediamo se c’è qualche artista brasiliano».

Saliamo le scale e ci troviamo dentro un labirinto di disegni colorati che raccontano storie, fiabe immaginate da adulti da raccontare ai bambini. Percorro il labirinto, ammirando la precisione della mano degli artisti, sembrano maestri buddisti che dipingono mandala minuziosi. Storie fantastiche da tutto il mondo, paesaggi immaginati e dipinti. Mi soffermo su tre tavole incise a punta secca. La storia di Fido che è anche il nome del mio cane.

Siamo nel 1941. Un pomeriggio d’inverno, Carlo Soriani, un operaio delle Fornaci Brunori di Borgo San Lorenzo, scende dalla corriera e fa ritorno verso casa. Cammina sull’argine calpestando la neve appena caduta, sul fosso nota un cucciolo…

un racconto di Sergio Rosolen

UNA CORSA LEGGERA – capitolo 4

Approfitto del sabato mattina per collaudare la 500 e perlustrare il percorso della Maratonina. Il motore della storica canta senza mai stonare e mi viene in mente una canzone. Vengo a prenderti stasera sulla mia torpedo blu. L’auto sportiva che mi da un tono di gioventùSul sedile a fianco è seduta la bella Fiorenza una mia amica Brasiliana di origini italiane.

« La 500 è un’avventura, non sono mai salita su una vecchia 500, ha anche il tetto apribile» mi dice, curiosa. Senza paura apre il tettuccio e guarda il percorso come un commissario sportivo. «Tutto un’altra visione, è come guardare un film al cellulare o al cinema» osserva.

Viaggiamo tra le campagne,  la giornata è calda e la primavera germoglia.  Ci stiamo divertendo, attraversiamo un piccolo guado, l’acqua a contatto con la marmitta forma una nuvola bianca di vapore, siamo immersi in un mare bianco. Poco dopo sbuchiamo davanti a un bar dalla facciata affrescata che rappresenta il luogo dove ci troviamo, il ponte, il fiume, tanti bambini che salutano allegramente, ci sembra di essere dentro ad una festa. 

Al bar beviamo un caffè e racconto a Fiorenza la mia accurata ricerca per la forma fisica e la passione per la corsa…

un racconto di Sergio Rosolen

La città della Vittoria: è la città della Maratonina

Carissimi runner…

Infili le scarpe e cominci a correre, senza volerlo ti trovi in una via che si chiama “via Vittorio Veneto”, in tutte le città e comuni d’Italia c’è una strada dedicata a questa città. La città della Vittoria.

Perché è proprio con la battaglia di Vittorio Veneto che si è conclusa la prima Guerra Mondiale. Era tra il 24 ottobre e il 3 novembre 1918, l’esercito italiano supportato dagli alleati respinse l’esercito austro-ungarico sigillando la fine della prima guerra e l’inizio della pace.

OGGI VI CONDUCIAMO ALLA SCOPERTA DEI LUOGHI DELLA GRANDE GUERRA DELLA NOSTRA CITTÀ

Alla pace e ai caduti è ispirato il MONUMENTO davanti al quale partirà la Maratonina della Vittoria, 

ma tutta la città racconta nelle sue vie, nei suoi edifici e con le sue fontane i giorni che portarono alla Battaglia di Vittorio Veneto.
In tutti quei luoghi troverete dei pannelli informativi realizzati anche in collaborazione con la Maratonina della Vittoria.

Si tratta di una vera MOSTRA DIFFUSA che racconta in 23 tappe, con immagini d’epoca e testi in due lingue, la vita della città fino alla Battaglia che la vide protagonista. 

A Ceneda di Vittorio Veneto si può visitare il MUSEO DELLA BATTAGLIA ospitato nell’antica Loggia. Il recentissimo restauro ha reso la visita interessante sia per gli adulti che per i più giovani che verranno coinvolti dall’allestimento scenografico e interattivo.

Il museo è un percorso nella storia tra reperti, documenti, stampe e fotografie tra cui la collezione di immagini stereoscopiche di Luigi Marzocchi operatore fotografico del Comando Superiore Italiano. 

https://www.museivittorioveneto.it/museo_della_battaglia.html

Un’altro pezzo di storia legato alla Grande guerra è racchiuso in uno scrigno prezioso, è il PALAZZO MINUCCI-DE CARLO che fu dimora del primo 007 italiano, Camillo De Carlo medaglia d’oro al valore militare durante la prima guerra mondiale nel Corpo Aeronautico per la sua opera di coordinamento al di là delle linee nemiche. Il palazzo fatto costruire dal Vescovo di Zara Minuccio Minucci, divenne nelle mani e nell’estro artistico del De Carlo un ricco museo, dove accanto alle opere d’arte e alle fantasiose collezioni di oggetti preziosi raccolti nella sua carriera militare e diplomatica in giro per il mondo, si possono ammirare le stanze e le suppellettili della quotidianità di una residenza prestigiosa. 

http://www.palazzominuccidecarlo.it

Vittorio Veneto oltre ad essere la città della Vittoria è una città nata da due antichissimi comuni che oggi costituiscono i suoi centri storici ricchi di arte, castelli e natura.

Seguici e la scoprirai!

UNA CORSA LEGGERA – capitolo 3

La mia giornata comincia alla mattina presto, entro in officina di buon ora, osservo la 500, il motore aperto in attesa di un pezzo di ricambio che non è disponibile. Mi metto al tornio per creare il perno mancante. Chiudo forte il pezzo di ferro sul mandrino e sposto la leva dello start. Il macchinario prende velocità, il ferro gira e l’inserto comincia a generare trucioli che a contatto con l’olio e con l’acqua creano  riflessi d’arcobaleno. Mi torna in mente la corsa di ieri sera: falcate, balzi e salti tra le pozzanghere dai riflessi bluastri e arancioni, simili a dipinti astratti. 

Apro la portiera della 500 bianca, mi siedo sul sedile rosso rubino e beige dell’utilitaria. L’abitacolo è piccolo ed essenziale. Davanti al mio torace, il volante rivestito di cuoio con le borchie di ferro e in centro un pulsante nero. Premendolo emette un suono pari a una nota in do basso di un flauto. È sempre un’emozione avviare un motore appena riparato.

Inserisco la chiave al centro del cruscotto e la giro verso destra, tiro la levetta dell’aria, e poi quella dell’avviamento. Immagino la pompa aspirare la benzina dal serbatoio e  incanalarla dentro un tubicino di plastica trasparente che porta al carburatore. Le candele scintillanti in attesa di assaporare il combustibile, il motorino di avviamento che grida come cicale in una giornata estiva, e poi il silenzio fino a che non riprovo a sollevare la levetta dell’avviamento: ed ecco di nuovo il canto delle cicale.

La 500 è in moto. L’aspro profumo della benzina oramai fa parte di me, impregnato nella tuta e nella mia pelle. I due cilindri della cinquecento muovono la carrozzeria a destra e a sinistra, un ondeggiare che ricorda i corpi degli atleti in riscaldamento con le loro spalle che si alzano e si abbassano come dire è andata così, i busti che oscillano come eccentrici, le braccia stese in avanti che si incrociano velocemente creando zone invarcabili, i piedi che calciano palloni invisibili, le ginocchia piegate, i talloni che toccano glutei duri come rocce.

Approfitto del sabato mattina per collaudare la 500 e perlustrare il percorso della maratonina…

un racconto di Sergio Rosolen

UNA CORSA LEGGERA – capitolo 2

Comincio a correre, a scaldare il motore, il battito del cuore sta crescendo e i miei muscoli come propulsori cominciano a generare energia.  Il giro circolare delle bielle, lucide,  oliate, a ritmo costante,  le immagino dentro il mio corpo collegate ai pistoni, ingranaggi che si muovono con precisione e il sudore che  raffredda il corpo  come un radiatore raffredda il motore.  Quando corro è come se entrassi in meditazione. Mi passano per la mente tanti pensieri, ho delle intuizioni, risolvo i miei rebus meccanici.


Corro corro inseguendo l’agile Roberto, siamo in compagnia della pioggia, non mi fa paura,  la trovo un’ottima compagna di viaggio. L’acqua si mescola al sudore, tengo la bocca aperta, mi sembra di bere dei sali minerali. La tuta  è  inzuppata e le scarpe dalla punta d’acciaio tengono bene, quasi come quelle in Gore-Tex  in cassaforte. Suono il campanello, si apre la porta ed entro in casa fradicio… chissà come verrò accolto.«Chi è al coperto quando piove, è ben matto se si move; se si move e se si bagna, è ben matto se si lagna».

    
La mia giornata comincia alla mattina presto…

un racconto di Sergio Rosolen

UNA CORSA LEGGERA – capitolo 1

Mi chiamano Tony,  sono un meccanico d’auto, le mie giornate al lavoro scorrono come tanti giorni dentro settimane collaudate, ma il lavoro serve per guadagnarsi il tempo libero, diceva Aristotele. Allora preferisco allenarmi di sera, dopo il lavoro, quando «il tempo libero è guadagnato». 

Fette di luce entrano dalle vetrate,  il tramonto sta per comparire ma la serata si preannuncia in officina. Ho appuntamento in piazza con gli amici alle 20.00 per l’allenamento. Sono le 19,45 e sto ancora lavorando su un motore di una vecchia 5oo. Nonostante cerchi di rispettare i tempi mi succede sempre qualche imprevisto, devo stare attento, ho ancora ben visibile quella cicatrice sulla mano sinistra che mi sono procurato con un cacciavite. La fretta non va d’accordo con la prudenza. 

Qualcuno bussa sul portone di ferro arrugginito, i vetri vibrano come tanti campanelli. È Roberto, insiste che vada a correre con lui. Non ho i pantaloncini corti e neppure le scarpe da corsa. 

Correrò con la tuta da lavoro di cotone grosso e le scarpe dalla punta d’acciaio. Scarpe pesanti dalla suola in vibran e tuta da lavoro con ricami d’olio usato mi renderanno più forte. Anche Coppi si allenava con la bicicletta pesante e lo zaino sulle spalle. «Non sono i freni d’oro che migliorano il cavallo» diceva il nonno.

Comincio a correre, a scaldare il motore, …

un racconto di Sergio Rosolen

UNA CORSA LEGGERA – capitolo 0

Ho custodito le mie scarpe dedicate alla corsa nella cassaforte. Non sono scarpe costose o ultra leggere, sono scarpe che hanno corso. Scarpe che hanno accarezzato terreni, oltrepassato boschi, saltato guadi e timbrato, come annulli postali, città. Nella cassaforte c’è una memoria fatta con il tempo, con centinaia di chilometri  percorsi, tanto sudore lasciato lungo le vie, allenamenti costanti, alimentazione attenta.

Ora le mie scarpe fremono per ripartire, impazienti come cani da sleddog pieni di energia pronti a trainare una slitta e percorrere chilometri. Voglio fare un regalo alle mie scarpe: a marzo c’è la Maratonina della Vittoria e io aprirò la cassaforte.

Credo che sceglierò quelle dalla suola morbida, quando le indosso, mi pare di camminare sul tappeto dall’erba verde fresca che da bambino mi accoglieva a piedi scalzi. 

Mi chiamano Tony,  sono un meccanico d’auto…

un racconto di Sergio Rosolen

Conto alla rovescia per l’apertura iscrizioni

Il 1° dicembre 2021 aprono le iscrizioni per la settima edizione !

Ciao a tutti Web Runners!

E’ come acquistare un biglietto per un viaggio; l’aspettativa è entusiasmante come la partenza!!!

Dal 1° dicembre potrete accedere al modulo di iscrizione direttamente dal nostro sito www.maratoninadellavittoria.it

o dal link https://linktr.ee/maratoninadellavittoria

Finalmente potremo ripercorrere insieme l’ EMOZIONANTE PERCORSO che ha già affascinato migliaia di persone nelle precedenti

edizioni.

Un percorso omologato FIDAL di classe A di 21.097 Km con partenza e arrivo nella suggestiva Piazza del Popolo di Vittorio Veneto [Città della Vittoria, Città d’Arte e Città del Vino ] che attraverserà i Comuni di CAPPELLA MAGGIORE [ Territorio dell’Olivo ] e SARMEDE [ Paese della Fiaba ].

  • Dal 01.12.2021 al 09.01.2022 – € 20,00 con pacco gara
  • Dal 10.01.2022 al 30.01.2022 – € 25,00 con pacco gara
  • Dal 31.01.2022 al 13.03.2022 – € 30,00 con pacco gara
  • GRATUITA per gli atleti diversamente abili

Per chi era iscritto alla Maratonina della Vittoria del 2020


  • A breve riceverà dettagli da TDS per registrarsi gratuitamente

TENETEVI PRONTI