UNA CORSA LEGGERA – capitolo 9

La temperatura è bassa e c’è un po’ di umidità, il viale alberato disegna la strada verso la casa di Andreas. Suono il campanello, Andreas esce con la solita tuta nera e ai piedi i mocassini di cuoio.

All’improvviso ho un flashback nella mia mente: il ricordo dei sandali blu anni ’70 con gli occhietti e la suola in para, erano quelle le scarpe che adoperavo per le prime corse. Avevo cominciato a correre all’età di sette anni. Le strade erano praticamente tutte sterrate e buie, l’illuminazione solo vicino alle abitazioni. I miei sandali blu: ora li ricordo con simpatia, ma allora desideravo tanto un paio di scarpe da ginnastica. Mi ero appassionato alla corsa campestre dopo aver partecipato ai giochi della gioventù. Non era stata una bella gara, ero partito al massimo senza gestire le forze, al primo giro mi trovavo in testa al gruppo, ma poi l’energia cominciò a calare e arrivai tra gli ultimi. Non avevo e non ho il fisico da maratoneta, la natura mi ha fornito gambe con dei quadricipiti voluminosi e dei grossi polpacci, gambe adatte alla corsa veloce, mi ero fissato con la resistenza, ora si dice endurance.

Poco alla volta sono riuscito ad allenare il mio corpo alle lunghe distanze, ma senza grandi risultati. Decisi di iscrivermi alle prime marce organizzate dalle numerose società sportive. Si poteva scegliere la lunghezza tra due percorsi, uno corto e uno lungo. Conservo ancora le medaglie ricordo delle varie competizioni, alcune potevano diventare dei portachiavi, quelle più pesanti andavano bene come fermacarte, tutte sul retro portavano inciso il luogo, la data e il nome di quelle che allora si chiamavano marce. Nello stesso cassetto ci sono anche le foto in bianco nero, ritratto mentre corro con il “cartellino dei controlli” svolazzante appeso al collo.

Chissà perché Andreas corre e gioca a pallone con i mocassini di cuoio. Vederlo con la tuta nera infilata nei calzini bianchi e delle scarpe che non sono da corsa mi fa sorridere. Sono ammirato dal talento di quel ragazzo. Corriamo in pianura costeggiando il fiume, nell’acqua si specchiano le nuvole, osservo il cielo correre con noi, la nostra corsa continua in silenzio, ognuno con i propri pensieri. E il tempo scorre. Guardo il cronometro, cinque minuti al chilometro, questo il nostro ritmo del primo allenamento.

È una corsa dall’aspetto introspettivo, poche parole e il rumore delle suole sul terreno genera un ritmo delicato, quasi timido. Avremo corso per una decina di chilometri e ci stiamo avvicinando ai laghi, il percorso si intravede da lontano evidenziato dallo sterrato bianco che li costeggia, e dopo una leggera salita il nostro passo rallenta.

Gli dico «Andreas la settimana prossima andrò a fare la visita sportiva…

un racconto di Sergio Rosolen

I luoghi della Maratonina: Territorio da scoprire

Ciao a tutti Web Runners!

Desideriamo avervi ospiti nel nostro territorio e farvelo conoscere!

 

Vi abbiamo già raccontato la Città di Vittorio Veneto e le altre tappe della Maratonina della Vittoria.

Ora vorremo farvi conoscere il territorio che la circonda.

LE COLLINE DEL PROSECCO

Il paesaggio è caratterizzato da colline, piccoli appezzamenti di vite su strette terrazze erbose, intervallate con boschi, piccoli borghi e terreni agricoli. La molteplicità di piccoli produttori che per secoli hanno modellato il terreno adattandolo alla coltivazione della vite ha creato un effetto estetico unico, divenuto nel 2019 Patrimonio Mondiale UNESCO come paesaggio culturale.

Il sito comprende la fascia collinare che dal Comune di Valdobbiadene si estende verso est fino al Comune di VITTORIO VENETO, scendendo verso Conegliano, e annovera una consistente porzione del paesaggio viticolo della Denominazione di Origine Controllata e Garantita dove si produce il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG.

Un paesaggio rurale protetto e in cui gli edifici di valore storico e monumentale sono tutelati.  Possiamo scoprirlo sia percorrendo le strade asfaltate che si insinuano nelle valli tra borghi agricoli e centri storici preziosi oppure avventurandoci a piedi o in mountain bike sulle numeroso strade sterrate in un continuo saliscendi in mezzo ai filari.

E non perdetevi una gustosa sosta nelle cantine e nei numerosi agriturismi !!!

UNA TERRA DI LAGHI, E NON SOLO

Nel territorio Comunale di Vittorio Veneto, ci sono ben 3 laghi, e altri 2 limitrofi !

Il Lago Negrisiola,  il più piccolo, è alimentato da alcune risorgive carsiche e dalle splendide sorgenti del Meschio che potete visitare attraversando il borgo ottocentesco dI Savassa Alta posto un po’ più in su. È un luogo suggestivo e magico con una polla d’acqua limpida e profonda di un azzurro intenso.

Il Lago Restello  riserva di pesca,  è dominato dalla Torre di San Floriano, antica postazione di vedetta romana. Sul lago si specchia la Centrale Idroelettrica di Nove un affascinante esempio di archeologia industriale. E’ ancora oggi in funzione e in alcune occasioni è visitabile.

il Lago Morto malgrado il nome tenebroso è la “spiaggia estiva” dei vittoriesi. Ventoso al primo mattino perfetto per  windsurf e kitesurfing , diventa calmo e soleggiato per il resto della giornata, la spiaggia a prato sempre ben curato è perfetta per prendere il sole, giocare con gli amici o fare un pic-nic. Il chiosco è rinomato per il suo “panin col Pastin”.  Tutto intorno una bella passeggiata di circa 4 km offre scorci veramente suggestivi.

Situato subito dopo la sella di Fadaldo che segna il confine tra Vittorio Veneto e L’alpago il lago di Santa Croce, è sicuramente sinonimo di windsurf e kitesurfing. Le sue correnti termiche pomeridiane fanno la gioia dei tanti appassionati provenienti da tutt’Europa, li si può osservare dalla spiaggia attrezzata a Nord oppure dalla suggestiva baia delle Pojatte, vederli scivolare e volteggiare sull’acqua, è uno spettacolo a colori vivaci. Mentre è tutto bianco lo spettacolo delle vele delle imbarcazioni della scuola nautica che spiegano dalla sponda  Sud. È un lago naturale, il secondo lago del Veneto per dimensione, completamente circondato dalle montagne, in parte costeggiato da un bel percorso nel bosco, che fa parte del tracciato cicloturistico della Monaco/Venezia.

Da Vittorio Veneto, appena imboccata la Vallata ecco i laghi di Revine (lago di Santa Maria ad est e  lago di Lago ad ovest). Sono due specchi d’acqua di origine glaciale separati da una breve zona paludosa.  Molto frequentati durante tutto l’anno, sia per le varie spiagge e le aree attrezzate che per il parco tematico del Livelet con le sue palafitte e l’area archeologica.

In questi anni sono diventati un polo d’attrazione per il running, la MTB e anche semplici passeggiate in relax, grazie al tracciato sterrato di circa 7,5 k che li circonda. Mentre gli amanti degli sport acquatici hanno trovato in questi laghi la location ideale per praticare nuoto, canoa, sup, pesca sportiva circondati da paesaggi sempre diversi, tra piante acquatiche spettacolari e una fauna ricchissima.

… E LA FORESTA DEL CANSIGLIO

Tra i tesori naturali che circondano Vittorio Veneto, la foresta del Cansiglio rappresenta la meta turistica più conosciuta. Celebre per essere stato in antichità il “bosco da remi” della Repubblica di Venezia, rappresenta oggi un polmone verde di oltre 7000 ettari di faggi, abeti bianchi e rossi, e fa da corona all’Altopiano del Cansiglio (1000 m. slm). Le strade forestali e i numerosi sentieri che percorrono il bosco e l’altipiano, collegando alpeggi e malghe  costituiscono un patrimonio escursionistico importante, adatto sia alle passeggiate che alla MTB.

Sopra il limitare della foresta si erge imperioso gruppo montuoso del Cavallo che con i suoi oltre 2000 metri slm offre percorsi escursionistici, alpinistici e scialpinistici molto vari.

Se d’estate la Foresta e il Pian Cansiglio affascinano per le chiome verdi dei faggi, per i prati e pascoli dalla particolare conformazione carsica, per il sottobosco ricco di felci e fiori, in autunno sono i colori del bosco a far da protagonisti, quando il bramito dei cervi nella stagione degli amori diventa un insolito richiamo turistico notturno. Ed infine l’inverno rende questi luoghi ancor più suggestivi con il suo manto bianco che invita alle escursioni con le ciaspe o allo sci di fondo.

I luoghi della Maratonina: Cappella Maggiore

Ciao a tutti Web Runners!

Seguendo il tracciato della Maratonina della Vittoria, raggiungiamo il comune di Cappella Maggiore attraverso la frazione di Anzano, che costituisce anche il più esteso tra i suoi borghi.
Il territorio in gran parte pianeggiante infatti rivela una rete di strade, stradine e sentieri ideali per gli amanti della corsa (anche delle passeggiate e della bicicletta) offrendo ogni volta percorsi nuovi tra i numerosi borghi. Sono graziosi borghi di campagna sparsi tra campi e vigneti, gruppi di case sorti attorno ad un cortile, oppure minuscoli centri storici sorti nei pressi delle diverse ville venete testimonianza di antiche aristocrazie locali locali.

Dall’alto domina il “castelletto”, che la tradizione vuole di origine romana, edificato per il controllo del territorio in una luogo strategico da dove si domina tutta la pianura e il vittoriese, una posizione che ora lo rende un punto panoramico d’eccezione. Il suggestivo edificio oggi di proprietà privata è adibito ad ospitare eventi.

Intraprendenza e capacità manifatturiera hanno fatto nascere a Cappella Maggiore interessanti attività produttive artigianali ed industriali, senza nulla togliere alla sua storica e spiccata vocazione agricola.


Correndo la Maratonina attraverserete i vigneti quando la potatura è ormai terminata e sulle viti sta iniziando, come ogni primavera, il fenomeno poeticamente chiamato “lacrima della vite”. Godetevi il paesaggio: siete nella terra del Prosecco e non solo! Il territorio comunale è interessato da ben due Consorzi enologici, il Consorzio di Tutela del Prosecco DOC e il Consorzio Colli di Conegliano DOCG che insieme al Torchiato di Fregona, rappresentano i grandi vini storici del luogo.

Dove il terreno pian piano sale verso le colline la vegetazione cambia, le chiome diventano grigio-verde e ordinatamente come enormi pois ricoprono i pendii soleggiati. Si tratta della coltivazione dell’olivo che orgogliosamente alcuni agricoltori locali, sostenuti dal Comune, hanno riscoperto da oltre un trentennio e che stanno sviluppando nelle sue varietà autoctone. Uniti in Cooperativa hanno avviato anche un frantoio. Si tratta di una produzione importante per la qualità e la scelta naturalistica e di valorizzazione più che per il volume prodotto.


La vetrine d’eccellenza dei prodotti agroalimentari locali è il mercato della Mattarella. Non potete perdervelo se siete in zona! Si svolge ogni sabato in Borgo Mattarella. Il tracciato della Maratonina della Vittoria attraverserà proprio questo borgo affiancando l’Antica Cappella di epoca longobarda dedicata alla Santissima Trinità ritenuta l’origine del nome di Cappella Maggiore.

L’interno della chiesa è riccamente affrescato e frutto di vari interventi di ampliamento attorno al primo edificio.