Racconta la tua Storia, perché corri Sara?

Ho iniziato a correre all‘età di 10 anni e non ho più smesso.

Inseguendo mio fratello maggiore in tutte le sue attività mi sono ritrovata ad essere un’atleta di atletica leggera.

Dopo molti anni di duri allenamenti soprattutto nella disciplina della marcia e di gare ogni fine settimana mi sono stancata e mi sono dedicata allo sci e al nuoto.

La corsa ha però sempre fatto parte della mia vita. Corro per sentirmi bene, corro per risolvere problemi, corro per riequilibrarmi, corro per far correre il cane..

Dal 2006 ho ripreso a fare poche e piccole competizioni sportive come la mezza maratona di Vienna o la 27 Km al Wolfgangsee nel Salisburghese. Nel 2016 durante la mezza maratona della Wachau, in Austria ho incontrato un atleta del Team Vegan.at. Ho conosciuto il gruppo e la loro filosofia. Mi sono sentita a casa. Ho trovato un gruppo di entusiasti che in modo del tutto pacifista dimostrano sulla propria pelle (perché è proprio il caso di dirlo) che un’alimentazione etica cioè priva di proteine animali permette a TUTTI di partecipare a delle competizioni sportive.

 

Oggi corro soprattutto a scopo dimostrativo.

Quando indosso la maglietta del team mi sento ambasciatrice di un messaggio etico. Sono diventata ambiziosa. Adesso che ho trovato uno scopo più profondo della semplice competizione sportiva partecipare ad una gara ha acquistato valore.

Oggi corro per loro: gli animali.

 

Sara Pancot, TeamVegan – Vienna

Correre al femminile. Ovvero, quando la maratona è donna!

Buongiorno Web runners!

Prima di iniziare l’articolo di questa settimana vogliamo dedicare un pensiero a quello che è successo nelle nostre valli e nei nostri boschi la scorsa settimana.

La natura è libera, indomabile, potente e spesso si manifesta in una misura che ci sovrasta. Ci insegna che niente è definitivo, ma anche che dal nulla si rinasce.

L’uomo fa parte di questo crudo, meraviglioso scenario.

La nostra storia ci ha dimostrato che la volontà e il lavoro quando si combinano fanno prodigi inimmaginabili.

Ci vorrà molto tempo e molto impegno per ricostruire il nostro paesaggio, sarà una prova di forza, di pazienza e di costanza, proprio come una maratona. Una maratona che è già partita.

amanti della montagna

 

Iniziamo l’articolo di oggi con un intenso lavoro… di immaginazione!

Pensa di essere a bordo di un aereo in volo a 10000 piedi e improvvisamente ti accorgi che manca un’ala…. o di essere il pilota di una F1 lanciata a 300 all’ora e ti rendi conto che non c’è più il volante… o, peggio, pensa ad una carbonara… senza il guanciale! Terribile, no?

Ebbene sì, fino a poco meno di 50 anni fa le maratone erano proprio così, prive di una loro componente essenziale: la donna.

Nel 1966 Roberta Gibb fu la prima rappresentante del gentil sesso a percorrere l’intero tragitto di una maratona, era quella di Boston. Al momento dell’iscrizione i giudici le rifiutarono il pettorale, perché “la corsa era aperta ai soli concorrenti maschi e perché, anche volendo, una donna non sarebbe stata fisicamente in grado di correre una maratona”.

Quanto si sbagliavano: la signora Gibb non si perse d’animo e corse tutta la gara fingendosi un uomo, “Bobby” per l’appunto. Il trucchetto fu replicato l’anno successivo dalla signora Kathrine Switzer e proprio lei, dopo 5 anni di insistenza, riuscì ad ottenere la libera iscrizione delle concorrenti donne, nel 1972.

Da allora la presenza femminile è aumentata verticalmente, basti pensare che nell’ultima maratona di Boston il 48% dei concorrenti iscritti erano donne.

Considerando l’aspetto puramente fisico, il corpo femminile è meno “potente” di quello maschile, ma la donna ha una temibile carta segreta: si chiama resilienza. E’ la capacità di rimanere concentrati sull’obiettivo e di non perdere motivazione anche nei momenti di difficoltà, una qualità fondamentale nella maratona.

Maria Comotti, giornalista sportiva del magazine Correre, in un articolo di qualche anno fa esortava il mondo femminile del running a “togliere la famosa felpa legata in vita e mostrare il proprio corpo, e correre libere”.

L’emancipazione femminile nel mondo delle maratone non è passata solo attraverso quella felpa, ma anche attraverso i risultati incredibili ottenuti da grandi atlete, attraverso l’impegno di moltissime donne ad organizzare eventi podistici di solidarietà, in supporto a categorie svantaggiate o per fini umanitari, e grazie alla loro indiscussa capacità di aggregazione.

Anche il web ha giocato un ruolo importante in questo senso. Sono tantissimi i blog ed i siti pensati e realizzati da donne che parlano di alimentazione, lifestyle, fitness, ma anche di impegno e di vita vissuta.

Segnaliamo ad esempio www.mangiacomecorri.com in cui Laura Failla racconta le sue storie di corsa e di cucina, ma anche www.unarunnerincucina.com il sito gestito da Michela, una triestina di 39 anni che fino a poco tempo fa odiava correre, ma dopo aver mosso i primi passi non si è più fermata. Si racconta così: “la corsa è stata lo strumento per diventare una persona più forte, più disciplinata e, di conseguenza, più sana e in forma”.

Un altro punto di vista, sicuramente più leggero ma non meno interessante viene da www.fashionrunning.com un blog che parla di moda, di donne e di maratone. Anche Federica Fontana, modella, showgirl e blogger ha creato un suo spazio www.runfederun.it nel quale parla di fitness, alimentazione sana e lifestyle.

Abbiamo trovato molto interessante anche www.runandthecity.it il blog creato da Cristina Turini, che già dal titolo esprime la sua attitudine a non prendersi troppo sul serio. Qui potrete trovare aggiornamenti sulle ultime tendenze in materia di corsa, dall’abbigliamento agli accessori ed ovviamente una lista di eventi sportivi durante i quali sfoggiarli.

Ultima segnalazione è www.46percento.it su questo non anticipiamo nulla. Visitatelo e poi fateci sapere!

Ci congediamo quindi con un doveroso e sincero abbraccio a tutte le lady-runners e, come sempre, a tutti buona corsa!

Programma allenamenti: iniziamo il secondo mese!

Beh.. chi l’avrebbe mai detto?

Ti stai allenando già da un mese!

Vedi qualche risultato? Ti senti più attivo e carico?

Uscire di casa sta diventando un’abitudine più semplice e divertente? Bene!

 

Adesso il clima sta iniziando a cambiare, quindi cerca di adeguare anche il tuo abbigliamento. Non esagerare comunque… correre con abiti troppo pesanti è faticoso e fastidioso… Ti consigliamo di tenere sempre come base una t-shirt leggera e magari abbinala ad una maglia o giacca con zip frontale, per poterla chiudere o aprire in base alle tue necessità.

Pronto a iniziare il tuo secondo mese di preparazione alla mezza maratona?

 

5 SETTIMANA

Il programma della settimana è questo: 3’ di camminata e 10’ di corsa leggera per 4 ripetizioni. Abituiamo il corpo ad un allenamento aerobico un po’ più lungo, resta concentrato sul movimento e sulla respirazione.

 

6 SETTIMANA

Il tuo fisico sta iniziando a divertirsi, e si sente. Diamogli altri 5 minuti di corsa in più, arriva a 15’ di corsa e 3’ di camminata per il recupero. Tieni questi tempi costanti, anche se il tuo corpo te lo richiede, non esagerare né con la corsa né con il recupero. Fai 3 ripetizioni.

 

7 SETTIMANA

Aggiungi ancora un po’ di tempo nella corsa, arriva a 25’ e alternali a 3’ di camminata per 2 ripetizioni. Sei arrivato all’ora di allenamento, bravo!

8 SETTIMANA

Ti senti già un po’ più atleta, vero?

Hai acquistato più controllo nella corsa e nella respirazione, hai imparato a gestire meglio le energie e a riconoscere i segnali che il tuo corpo di invia. Bene, questo è importante! Siamo molto soddisfatti dei tuoi progressi, e per questo abbiamo deciso di farti un regalo… ti togliamo le rotelline! Adesso sei pronto per pedalare, ops… correre senza recuperi intermedi, quindi per le prime due uscite di questa settimana il tuo allenamento sarà di 40’ di corsa leggera continua.

Forse dopo la mezz’ora il tuo corpo di manderà dei segnali di perplessità… tu ascoltali tutti e impara a gestirli. Impara a capire quali sono i segnali di “avvertimento” e quali quelli di “pericolo” e di conseguenza interpretali in base ai tuoi obiettivi.

Quando la stanchezza o la noia iniziano a farsi sentire, individua dei piccoli traguardi da raggiungere, abbastanza vicini da non essere “finali” ma non troppo facili da renderli banali. Può essere “quell’albero dalla forma strana”, un cartello stradale, l’insegna del negozio d’angolo o qualsiasi altro riferimento, meglio se lo puoi toccare quando ci arrivi. Usa questi traguardi intermedi per darti degli obiettivi raggiungibili e dare stimoli nuovi alla tua corsa.
Nell’ultima uscita della settimana porta il tuo tempo di corsa a 45’.

 

Ti sei perso la prima parte del programma? Ecco il primo step organizzativo, e qui invece trovi le prime quattro settimane di allenamenti.