Correre è una sfida bellissima

#raccontalatuastoria Giovanna Ricotta

Continua la nostra rubrica dedicata agli Eroi che correranno la prossima 5^ Maratonina della Vittoria oppure l’Eroica15-18 Marathon il prossimo 18 marzo a Vittorio Veneto. Oggi abbiamo il piacere di condividere con voi il racconto di Giovanna Ricotta, che ci racconta come abbia iniziato a correre raccogliendo la sfida di alcuni suoi amici triatleti. E che vedremo protagonista il prossimo 18 marzo sulle strade della 5^ Maratonina della Vittoria.

«Ciao sono Giovanna, ed ho iniziato a correre nel lontano 1998. La mia avventura con la corsa è nata da una scommessa!

Allora frequentavo il classico corso di nuoto due volte la settimana e  li conobbi un gruppetto di ragazzi che praticavano il triathlon.

Con loro nacque una sana competizione nell’acqua dove io avevo la meglio, così mi sfidarono in una gara di triathlon…..io allora neppure sapevo di cosa si trattasse!

Ma la curiosità era grande e andai a veder una gara, mi entusiasmò e decisi di accettare la sfida.

Detto, fatto……ovviamente fu un disastro!

Finita la frazione di nuoto, presi la bici, e se all’inizio partii come un fulmine dopo pochi chilometri arrancavo su quei pedali. Poi via con la corsa…ehm… più camminata che corsa. Fui l’ultima del gruppetto ma vinsi la sfida di finire quella gara.Ne feci altre, allenandomi un po’, ma la corsa era quella che mi dava più soddisfazioni.

Correre mi faceva stare bene. E in fondo la corsa la puoi fare sempre, non hai scuse, basta avere un paio di scarpe!
Così mi dedicai solo alla corsa con i primi risultati.

Poi ci sono anche i momenti difficili…gli infortuni, le sconfitte, i risultati negativi, i tempi che pensavi di ottenere e invece non arrivavano. Ma il pensiero di mollare non mi ha mai condizionata e quindi anche dopo una brutta gara o un tempo più alto del previsto, comunque si riparte e si continua. Proprio come nella vita…le delusioni e le cadute arrivano sempre quando non te le aspetti, ma poi ti sollevi e riparti!

Quindi ragazzi fate sport qualunque esso sia e qualunque sia il vostro livello, è un sano divertimento per il corpo e per la MENTE!!!»

E voi cosa aspettate a raccontare la vostra storia? Qual è stata la vostra iniziazione alla corsa? Cosa vi piace di più, quali gare vi appassionano?

Scrittori-Runners di tutto il mondo siete i Benvenuti a Eroica15-18!

 

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Una storia speciale: Giulia Candiago a Eroica15-18

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#raccontalatuastoria 

Anche questa è una storia speciale. Fatta di Azione, Scoperta, Innovazione, Armonia, Emozione. Lo Sport, e in questo caso la corsa, raccontato dietro le quinte, dall’interno, dove nascono le vere Storie di Sport. giulia-candiago_smile_racconta-la-tua-storia_blog_eroica15-18Ogni storia di sport è una storia speciale, particolare, ricca di significati intimi, unici. Ogni esperienza legata alla Corsa porta con sé simboli, emozioni, esperienze che poi diventano germogli e fanno nascere altre Storie, condivisioni, avventure o semplicemente sublimi momenti di Vita.

In attesa di vivere direttamente le storie dei numerosi protagonisti che parteciperanno alla Eroica15-18 Marathon, oggi abbiamo il grande piacere di raccontarvi l’esperienza di Giulia Candiago.

Giulia ha condiviso con noi il suo percorso: dallo sci ai massimi livelli, alla Tv, dove oggi racconta lo sport nella bellissima trasmissione di Rai Sport “BACK, lo sport raccontato dietro le quinte”. Lo sport vissuto da un altro punto di vista, dove Giulia racconta con la sua carica il dietro le quinte e presenta stupendamente la passione, le emozioni che lo sport regala.

Dallo scorso anno però Giulia trova dentro sé stessa il fascino di un’altra sfida chiamata Maratona e inizia a scrivere una nuova Storia.

“Ho sempre voluto mettermi alla prova e ho sempre amato la competizione, ma la Maratona è qualcosa che va al di là della gara stessa, perché non si tratta di una giornata sola, ma di un lungo percorso che fai per arrivarci. Nella mia testa ho sempre visto la Maratona un traguardo impossibile perché essendo io abituata ad uno sport di breve durata ed esplosivo la preparazione ad ore di corsa erano mentalmente difficili da affrontare”.

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In effetti passare da sforzi massimali, in cui la forza esplosiva ed elastica la fanno da padrona ad allenamenti estensivi e “blandi”, non è per nulla facile. Soprattutto per atleti che, come Giulia, hanno cercato e trovato i propri limiti fisici e agonistici. Inoltre abituare la mente a cambiare focus e modalità operativa è altrettanto complicato.

Nello sci tutto succede in qualche millesimo di secondo: la concentrazione è tutta focalizzata su ogni singolo muscolo del corpo, che deve eseguire movimenti fluidi, ma contemporaneamente potenti, calcolare la distanza e la velocità, misurare le risposte della neve per impostare al meglio la prossima curva.

Nella Maratona l’adrenalina si trasforma in costanza, determinazione, attitudine alla pazienza: il traguardo non arriverà in un paio di minuti, ma almeno in un paio d’ore. La mente impara così una nuova dimensione, impara ad ascoltare le reazioni dei muscoli che poco a poco si modificano e si fortificano man mano che aumentano i chilometri percorsi.

La corsa però è ricca di sorprese e spesso l’aiuto a cambiare e migliorare arriva proprio da chi ti corre a fianco. Lo afferma Giulia stessa: “Ma ho trovato il gruppo che mi ha coinvolta e con il mio ragazzo abbiamo intrapreso quest’avventura magnifica che ci ha portato a fare due Maratone in un mese, una vera e propria follia, pagata con gli interessi durante la Maratona di Venezia che ha risentito del poco tempo di recupero avuto dopo Berlino.

Ma sono i mesi di preparazione che contano: ore e ore di corse fatte insieme, vera e propria sofferenza ma la soddisfazione di finire i 42,195 km ripaga di tutti i dolori. Vedere attorno a te migliaia di persone che stanno facendo la stessa cosa ti spinge anche quando stai per mollare.

È già diventata una droga anche se devo stare attenta alle mie articolazioni provate da lunghe discese e sottoposte a sforzi molto intensi altrimenti mi ritrovo a 50 anni zoppicante a vita”.

Conoscendo la determinazione e la caparbietà di Giulia oltre che alla sua capacità di allenarsi con professionalità questo non accadrà di certo, e contiamo di vederla presto, impegni televisivi permettendo, correre la sua Storia in una nuova Maratona.

Qual’è la tua storia? Vuoi raccontarla a Eroica15-18? Scrivici a: info@maratoninadellavittoria.it

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CORRERE “DA ZERO A CENTO”

#raccontalatuastoria_eroica15-18_marathon_vittorio-veneto_18-marzo-2018

#raccontalatuastoria
Qualche giorno fa vi abbiamo invitato a raccontare la vostra storia di Runner . Abbiamo scelto tra quelle che ci avete mandato finora, la storia di Elena Cristina Floreani. Bellissima! E per non perdere neanche un grammo di tutta la sua Passione e l’Amore per la Corsa, lasciamo che siano le sue stesse parole a raccontarvi questo viaggio “da zero a cento” come lo ha intitolato lei.

“Sono orgogliosa di avere 53 anni e consapevole che invecchiare sia un privilegio. Mi diverto nelle lunghe distanze e soffro nello sprint.
Sono intollerante alle tabelle di allenamento ed allergica al cronometro. 

Sono una fan della corsa emotiva e conservativa.

Corro sorridendo e chiacchierando spesso solo con me stessa. Ad ogni partenza e ad ogni traguardo festeggio una mia personale vittoria.

Ho cominciato a correre circa quindici anni fa, quelle cose che si fanno tanto per fare qualcosa quando si è in vacanza. Giulio, mio marito ed ora anche mio manager nonché mio primo sostenitore, faceva le ripetute per prepararsi al campionato amatoriale di calcio ed io provo a muovere i primi passi di corsa accompagnata da nostro figlio che ci segue in bici.

Per molti runners, correre è stato amore a prima vista, per me è stata sofferenza pura. Nonostante la sofferenza al rientro dalle vacanze però continuo a correre, il mio sesto senso mi dice che è una buona cosa per me. Quando copro per la prima volta la distanza di 3 km senza fermarmi la sofferenza viene meno e comincio ad assaporare i piaceri di questo sport, poi ogni km in aggiunta sarà una tacca di autostima. Anche Giulio comincia a correre, a differenza di me lui è sempre stato uno sportivo e da giovane ha anche corso per poi dedicarsi solo al calcio. Frequentiamo le marce non competitive, partecipiamo a qualche garetta nelle feste paesane, nel 2005 Giulio decide che dobbiamo dare una svolta al nostro “corricchiare” e così ci iscriviamo alla storica squadra delle Aquile Friulane.

A giugno partecipo alla mia prima gara ufficiale, una staffetta di un’ora in pista. Nel 2006 la prima Mezza Maratona, nel 2007 la prima Maratona a Berlino poi New York nel 2008 e la Firenze Marathon nel 2009. Scopro il benessere psico/fisico della corsa e della condivisione, raccolgo molte soddisfazioni, la mia autostima cresce ma ho bisogno di un periodo di pausa. Nel 2010 non mi alleno ma corro solo per il piacere di correre. Accompagno Giulio alla Maratona di Praga e Venezia dove mi diverto a fare il pubblico.

elena_cristina_floreani_f255_#raccontalatuastoria_eroica15-18-marathon_vittorio-veneto_18-marzo-2018La pausa mi serve per superare la paura del confronto e del giudizio ed il peso degli allenamenti che vivevo come un impegno. Nel 2011 alla maratona di Barcellona corro con uno spirito nuovo, finalmente riesco a correre solo per me, con l’unico obiettivo di divertirmi e tagliare il traguardo sorridendo.

Nel 2013 comincio a pensare che siccome al traguardo dei 42,195 arrivo sempre con tranquillità ho delle potenzialità ancora inespresse, Giulio sostiene che posso migliorare di molto il mio PB ma io decido invece di allungare la distanza.

Per festeggiare i miei primi 50 anni partecipo nel 2014 alla 50 Km di Romagna, taglio il traguardo sorridendo in una valle di lacrime di soddisfazione pensando già di celebrare in anticipo i miei primi 100 anni correndo la 100 Km del Passatore.
Il 31 maggio 2015 taglio il traguardo a Faenza, sempre sorridendo.

Ad oggi ho partecipato a 20 maratone e 15 ultramaratone.

PERCHE’ AMO CORRERE LE LUNGHE DISTANZE
Ad un certo punto dopo alcuni chilometri mi sento catapultata in un’altra dimensione, là dove il mio controllore ed il mio difensore sanno che non ci sono pericoli per me e lasciano emergere la mia parte bambina. Quella parte spensierata, spontanea, gioiosa, autentica e piena di vitalità. Mi sento leggera, piena di un’energia inesauribile ed incontrollabile, non sento fatica né sofferenza ma solo puro piacere di esistere. Mi sento connessa con tutto ciò che mi circonda, mi sento parte del tutto.

E quando taglio il traguardo so che non è finita, perché il meglio deve ancora venire”.
Elena Cristina Floreani

Grazie Elena per la tua fantastica testimonianza. Non ci sono altre parole da aggiungere! Ti aspettiamo a Vittorio Veneto sul nostro percorso unico della Eroica15-18 Marathon. Sarai protagonista assoluta insieme a tutti gli altri Eroi che ci raggiungeranno!

Chi ha il coraggio di raccontarci la sua storia? Vi aspettiamo: scriveteci a info@maratoninadellavittoria.it oppure direttamente sulla nostra pagina Facebook di Eroica15-18

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Be An Hero: Donna e Maratona!

#BeanHero Donna e Maratona: Roberta Gibb Boston 1966
Cosa vuoi fare? No, scusa, spiegami bene, correre? E che c’è di strano? Infilati un paio di leggings esci e vai a correre, perchè ti lamenti donna!

“No, non hai capito : IO VOGLIO CORRERE LA MARATONA!”

Ti consideravano troppo debole, si diceva infatti che una donna è incapace di sopportare uno sforzo così prolungato. Ma non ti sei mai arresa a quei luoghi comuni. Oramai avevi trovato il modo di allenarti senza farti vedere tanto: ti immergevi nei boschi intorno a Boston e liberavi gambe e cuore in uno dei modi più belli e antichi di esprimere se stessi, correre liberi in natura. E ti sentivi una donna diversa, più ricca dentro, più forte.

Ma la Maratona è La Sfida, quell’impresa che va oltre ogni sogno di runner anche tra i maschietti, figurarsi per una donna. Infatti quel richiamo è troppo forte per essere ignorato. Quel miraggio, misterioso e ben poco esplorato rinchiuso in 26.2 miglia non si sfuma, anzi. E il tuo coraggio diventa ancora più forte di fronte al rifiuto da parte degli organizzatori della Boston Marathon, quando ti hanno risposto che la competizione era aperta solo agli atleti maschi.

“Erano tempi allucinanti ma anche stimolanti, la guerra in Vietnam, Kennedy assassinato, i diritti civili calpestati e difesi. Ma di donne niente, nessuno ne parlava. Eravamo esseri umani di seconda mano” Roberta Gibb

Così hai preso un autobus e da San Diego, dopo 4 giorni di viaggio sei arrivata a Boston. TI sei attaccata al viso una barba finta, ti sei nascosta tra i cespugli e donna_maratona_volti-eroica15-18_the-joy-of-running_marathon_vittorio-veneto… …. …. poi Via!

E nonostante corressi con le scarpe di tuo fratello, hai superato la Heart Break Hill e con crampi e piedi sanguinanti sei arrivata all’arrivo in 3:21’.

Hai aperto una nuova Via e hai corso per molto di più che raggiungere un traguardo personale, hai corso per cambiare il modo di pensare della gente, anche di molte donne. In quel momento in America, la maggior parte delle donne, in America come altrove, aspettava, secondo te, che qualcuno le sposasse, non di trovare un occupazione e l’autonomia personale. Nel ’65 eri già in grado di  correre per 40 miglia senza mai fermarti. E ti chiedevi: “Perché mai non considerano le possibilità fisiche di una donna?”. Hai iniziato la tua rivoluzione chiedendo di partecipare alla Maratona di Boston. Ma ll direttore di gara, ti rispose con disprezzo affermando che una donna non saebbe mai stata capace di sopportare mentalmente 26 miglia. E poi si appellò alle regole, al regolamenteo di allora che impediva ad ogni donna di partecipare.

Tu invece hai pensato che quella fosse una ragione in più per cambiarle queste dannate regole. E così fu: nonostante tutto e tutti, sei partita e hai vinto la sfida, hai realizzato il Sogno.

 

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